L’antico Regno delle Dolomiti

La leggenda dei Monti Pallidi
Il sovrano del Regno delle Dolomiti aveva una bellissima figlia, la quale però si ammalò, in quanto si sentiva molto sola e triste a vivere in un posto così scuro e tenebroso.
Molto tempo fa infatti le Dolomiti non avevano i colori che conosciamo noi oggi, ma si confondevano con l’oscurità della notte!
Il Re non sapeva come poter aiutare la figlia, e così un giorno mentre camminava nel bosco incontrò uno gnomo, il quale si accorse della sua preoccupazione e decise così di fare un accordo con lui, “caro sovrano di questo bellissimo regno, io so per quale motivo sei così cupo e triste: tua figlia si è ammalata e tu faresti qualsiasi cosa per vederla guarire. Io ho una soluzione al tuo problema: se tu permetterai a noi gnomi in fuga dai nostri nemici di insediarci nel tuo Regno, entro il prossimo plenilunio io saprò ridare la voglia di vivere a tua figlia”.
Il Re rimase turbato nel sentire ciò che lo gnomo gli offrì, ma la disperazione era tanta e decise quindi di accettare il patto.
La sera del plenilunio il sovrano notò qualcosa di strano: gli gnomi stavano filando i raggi della luna che scintillavano in ogni direzione, salendo verso il cielo.
Il Re chiese allo gnomo cosa stesse succedendo e quest’ultimo gli rispose: “Guarda, stai a vedere!”
Fu così che l’intreccio divenne sempre più fitto, fino a diventare un candido velo che si posò sopra le cupe vette, facendole così apparire candide e luminose anche nelle tenebre più profonde.
Il paesaggio era completamente cambiato, e la figlia del Re vedendo lo spettacolo parve rinascere!
Ancora oggi le Dolomiti, che vengono chiamate anche Monti Pallidi, durante le scure notti senza luna risplendono quasi di luce propria.
Curiosità: La prima persona a menzionare gli gnomi fu Paracelso, che li considerava spiriti della terra e del sottosuolo, sosteneva inoltre che se colpiti dalla luce del sole essi divenivano di pietra.
Il nome gnomo deriva dalla radice greca “gnosis” che significa conoscenza.